
 
               Gaeta è un comune di 21mila abitanti circa, posizionato sul 
              livello del mare nella parte bassa della Provincia di Latina, sede 
              Arcivescovile, sede del Parco Regionale Riviera di Ulisse, dista 
              circa 120 Km. da Roma e 80 Km. da Napoli. 
               Le origini del nome di Gaeta sono tuttora avvolte nella leggenda:
              
                - Strabone indicò la sua provenienza dal termine "Caiatas" usato 
                  dai pescatori laconi per indicare il sito, con chiaro riferimento 
                  all'ampia insenatura del suo golfo; 
                
 - Diodoro Siculo collegò queste terre al mito degli argonauti 
                  facendo derivare il nome della città da "Aietes", mitico padre 
                  di Medea (figlia di Circe), la maga innamorata di Giasone. 
                
 - Virgilio, nell' "Eneide" (Eneide, VII, 1-4) trovò la sua origine 
                  nel nome della nutrice di Enea,"Cajeta", sepolta dall'eroe troiano 
                  in quel sito durante il suo viaggio verso le coste laziali. 
                  Dante, quasi a significare la storicità dell'Eneide, confermò 
                  l'avvenimento (Inferno, XXVI, 92). 
 
              
              
 
               I primi insediamenti nel territorio di Gaeta risalgono al 
              VIII secolo a.C., ma fu solo nel 345 a.C. che finì sotto l'influenza 
              di Roma. Durante il periodo romano Gaeta divenne un luogo di villeggiatura 
              molto rinomato, frequentato da imperatori, ricchi patrizi romani, 
              da consoli e da famosi senatori dell'epoca. Per favorire la loro 
              venuta fu persino costruita una nuova strada romana, la Via Flacca, 
              più breve rispetto all'Appia.
                Di quel periodo restano visibili molte vestigia, come ad 
              esempio il Mausoleo che sorge sulla sommità di Monte Orlando di 
              Lucio Munazio Planco, console romano, prefetto dell'Urbe, generale 
              di Giulio Cesare (attraversò con lui il fiume Rubicone, fu al suo 
              fianco nelle campagne galliche) di Marco Antonio e di Ottaviano 
              detto "Augusto".
              

 
               Con la decadenza del'Impero Romano d'Occidente iniziò un periodo 
              buio di transizione, caratterizzato da continui saccheggi ad opera 
              delle popolazioni barbariche prima e dei saraceni poi. Proprio per 
              la sua caratteristica posizione su di una penisola naturale, facilmente 
              difendibile, piano piano si trasformò in un "castrum": Gaeta fu 
              fortificata con cinte murarie e sulle pendici di Monte Orlando; 
              sulla zona alta dell'antico borgo medioevale sorse il castello di 
              Gaeta a difesa dell'abitato, e le popolazioni delle zone limitrofe 
              si trasferirono all'interno delle mura per trovare ospitalità, rifugio 
              e protezione.
                Le prime notizie del castello risalgono al VI secolo d.C. 
              nella guerra contro i Goti, nel X secolo se ne fa cenno all'interno 
              delle carte del "Codex", ma notizie certe della sua esistenza si 
              hanno nel XII secolo, durante la dominazione Sveva. Infatti Federico 
              II di Svevia venne in diverse occasioni a Gaeta e, durante le lotte 
              tra guelfi e ghibellini, creò delle fortificazioni per difendere 
              meglio i confini del suo regno: nel 1223 fece costruire quelle per 
              il castello di Gaeta (che quindi era già esistente all'epoca).